L'economia e le attività economiche in Toscana

La Toscana ha un notevole risalto anche sotto il profilo economico;non solo turistico, di tutte le 12 regioni incluse nell’Italia meridionale e centrale solo il Lazio la precede quanto a reddito per abitante.
La struttura produttiva della regione è fondata in modo omogeneo e organico su agricoltura, industria e turismo; poggia sull’impresa medio - piccola e media e si basa su investimenti consentiti da capitali perlopiù di origine locale.
Numerosi fattori hanno contribuito a favorire lo sviluppo della regione.

Tra quelli naturali si ricorda una parziale ricchezza mineraria, tra quelli storici la notevole crescita raggiunta al tempo dei liberi comuni medievali e, successivamente, dalle signorie e dai ducati e granducati.

Tra gli elementi geografici la vasta estensione dell’area collinare, che è agevolmente lavorabile, e per contro la modesta superficie delle aspre zone di montagna.
Un fattore economico negativo è rappresentato dalla frammentazione territoriale, dovuta anche alla difficoltà morfologica; non appare risolta la stessa unità regionale.

La Toscana settentrionale, in particolar modo il Valdarno, è l’area certamente più ricca, industrializzata e popolata, con un apporto di reddito e una rete di collegamenti e di servizi (stradali, finanziari, commerciali ecc.) paragonabili a quelli dell’Italia settentrionale.

La Toscana meridionale è invece contraddistinta da un’agricoltura ancora in via di modernizzazione e da un’industria alquanto debole, che si articola quasi sempre in zone monoproduttive, impegnate cioè in un unico tipo di produzione, e con scarsi collegamenti tra di loro.
 

Agricoltura
In Toscana, in passato definita il “granaio dell’Etruria”, l’agricoltura ha sempre avuto una grande importanza..

Risorse minerarie e industrie

L’estrazione mineraria non ha più il rilievo che aveva in epoche passate; rimane tuttavia un’attività non trascurabile. Tra i vari giacimenti, alcuni dei quali inattivi o esauriti perché troppo costosi (ad esempio quelli di minerali di ferro dell’isola d’Elba e di mercurio del monte Amiata), se ne segnalano alcuni di minerali di rame e di piombo, nonché di piriti, da cui si ottiene ferro. Hanno grande importanza i marmi delle Alpi Apuane, assai preziosi e ricercati, che devono la loro reputazione alle sculture di Michelangelo, in speciale modo l’alabastro di Volterra e il bianco di Carrara.

La Toscana ha inoltre un’interessante fonte di energia geotermica: i soffioni boraciferi di Larderello (in provincia di Pisa), dai quali si ricava appunto il borace, che diffondono grandi quantità di vapore naturale, impiegato per alimentare centrali elettriche.
Proprio la presenza di cospicui minerali ha favorito nei passati decenni lo sviluppo, su iniziativa in larga misura pubblica o grazie a capitali derivati da altre regioni, dell’industria pesante, raggruppata lungo la fascia costiera, con complessi siderurgici, meccanici, chimici e, servendosi soprattutto del petrolio greggio importato dallo scalo portuale di Livorno, petrolchimici.

La tipica industria toscana è invece quella manifatturiera, di origine artigianale, destinata alla produzione di beni di consumo. Diffusione alquanto ampia ha il settore tessile: la città di Prato è uno dei massimi centri italiani nella creazione di tessuti di lana.

Molto importante è anche la trattamento del cuoio e delle pelli, con un’area particolarmente densa di piccole aziende a Santa Croce sull’Arno (in provincia di Pisa); altri prodotti sono la ceramica, il mobile e il vetro. Al servizio di un settore turistico particolarmente stimato continuano ad avere grande sviluppo diverse attività artigianali, tra cui i cappelli e le borse di paglia di Firenze, i ferri battuti di Siena, gli oggetti in alabastro di Volterra.

Attività terziarie
Il turismo è un’attività determinativo nell’economia della Toscana; il reddito globale che produce mette la regione ai primi posti su scala nazionale.

Ogni anno si registrano, nei villaggi turistici, negli alberghi, nei campeggi, oltre dieci milioni di presenze, per un terzo sono straniere.
Due sono i principali flussi turistici: quello rivolto all’arte, attivo sin dal XIX secolo, che si raccoglie intorno ai musei e ai monumenti di Firenze, Pisa, Siena e di tante altre città, grandi e piccole (come Cortona e San Gimignano); e quello rivolto alle località balneari, che riguarda particolarmente la Versilia e Viareggio, ma anche le isole dell’arcipelago toscano, come l’isola d’Elba, e il Grossetano, come Porto Santo Stefano, ai piedi del monte Argentario.

Un relativo sviluppo ha oggi anche l’agriturismo, infatti la regione dispone altresì di famose stazioni termali, a iniziare da Montecatini Terme, in estensione il turismo montano nelle zone più alte dell’Appennino, specie nel centro sciistico dell’Abetone.
Le vie di comunicazione, stradali, ferroviarie e autostradali, mettono in comunicazione facilmente la regione sia con l’Italia settentrionale sia con quella peninsulare.

In particolare la Toscana è percorsa dall’Autostrada del Sole, la più importante arteria autostradale d’Italia (che, attraverso la Firenze - Pisa, si congiunge con l’autostrada costiera Genova - Livorno), e dalle due principali linee ferroviarie tra il Nord e il Centro, cioè la Torino-Genova-Pisa-Roma e la Milano-Bologna-Firenze-Roma.
Livorno è uno dei più equipaggiati porti del mar Tirreno, mentre Firenze - Peretola e Pisa -San Giusto sono attivi i due aeroporti internazionali della Toscana.