Le isole del parco Nazionale dell' Arcipelago Toscano

La Toscana si sfrangia in pizzichi e bocconi di granito, diverse falesie intervallate da baie, sabbia e grandi quantità di ciottoli e. Sono briciole di terra, come gli scogli e le secche affioranti o gli isolotti deserti, ma sono anche sette vere isole.
La regina è l’Elba, pezzetto di toscana con antichi borghi e fortezze, foreste, montagne, torrenti, minerali pregiati, in un mare azzurrissimo. Poi c’è il Giglio, anima di granito dell’arcipelago, con acque limpide e paesaggio autentico.
Seguono Giannutri, antico e lontano, fitto di scogli, profumi e macchia; Gorgona sognatrice e luminosa, dai fondali straordinari, Capraia, pezzetto di vulcano in un mare azzurro intenso; Montecristo, custode di insenature disabitate, Pianosa, stimolata dai venti e dal sole.
La storia tormentata, la superiore presenza del mare, la schiettezza della natura hanno accresciuto nello spazio e nel tempo il fiero distacco di queste isole che sono e non sono più Toscana. Né i locali né la natura rammentano alcun posto della terraferma, tuttavia la toscanità si ascolta, si respira, si avverte, celata magari nel pane senza sale, nel tratto un po’ burlone dei volti, nella cucina povera ma raggiante e gustosa.
Isole laboriose che non si sono mai abbandonate né alle molte scorrerie corsare, né al mare, né alla salsedine, né al veloce alternarsi di regni e padroni. Ognuna delle superfici dell’arcipelago è originale e eccezionale, uguale e diverse, ricca di gabbiani o di turisti, di borghi medievali o di macchia profumati, di calette o di scogli inaccessibili.

L’Elba, in provincia di Livorno, con i suoi 224 kmq è, per estensione, la terza isola italiana e da sola rappresenta i quattro quinti della superficie dell’arcipelago. La diversità degli ambienti, la presenza del rilievo più alto i grandi avvenimenti storici, la prosperità della flora e della fauna, la presenza di torrenti, di boschi, di borghi medievali e di vere cittadelle industriali, ne fanno una delle mete turistiche dell’Italia centrale. Solo il 50 per cento del territorio dell’isola è protetto dal parco nazionale mentre aree di notevole qualità ambientale hanno subito la compressione di un turismo troppo spesso negativo. Le pianure costiere e le valli interne hanno sorretto il peso del caotico sviluppo degli ultimi decenni.

Ma non mancano grandi tratti di costa incantevole, boschi ombrosi e macchia mediterranea. Il Giglio, in provincia di Grosseto, con una superficie di 28 kmq, solo per metà tutelata del parco nazionale, è la seconda isola dell’arcipelago. Terra di granito accerchiata da acque cristalline, è stata solo più di recente scoperta dal turismo. Vi troviamo ancora ben mantenuti grandi tratti di macchia alta, piccole leccete ombrose, praterie a brachipodio, cisti a garighe. Tre sono gli insediamenti: Giglio Castello, Campese e Giglio Porto.
Anche qui i ripetuti incendi, il taglio della legna e le nuove realizzazioni hanno in gran parte cancellato le stupende, tipiche, foreste di leccio. Con poco più di 19 kmq Capraia, in provincia di Livorno, è la terza isola dell’arcipelago e accoglie in solo vero centro abitativo, Capraia Isola. Colpisce il panorama selvaggio e scenografico, annodato all’origine vulcanica e che colora di rosso alcuni stupendi tratti di scogliera. Con i suoi 10,39 kmq Montecristo, in provincia di Livorno, è la quarta isola per sviluppo. Dal 1971 riserva integrale e quindi gioiello unico, ricco di una natura selvaggia e solitaria. Sono appena 10,2 kmq dell’isola di Pianosa, in provincia di Livorno, che si contraddistingue per la mancanza di rilievi. La presenza del carcere ha conservato dall’invasione dei turisti e da altre intromissioni
La costa e i fondali, paradiso di murene, gorgonie, polpi e spirografi colorati che vivono i bassi fondali.

Quarta per estensione, Giannutri, in provincia di Grosseto, insieme all’Elba e al Giglio è fra le isole che più hanno risentito del boom turistico. Ciò nonostante in un unico susseguirsi di rientranze e di scogli, grazie all’intervento del Parco, custodisce alcuni fra i più bei fondali dell’Arcipelago.
Poco nota ma splendida, Gorgona, in provincia di Livorno, è l’isola più settentrionale; vi si sente un secolare distacco: piccoli ma ombrosi boschi di leccio e pinete di pino d’Aleppo, fondali tutelati dal veto di passaggio e di pesca tra i più agiati dell’Arcipelago.