La galleria d'arte degli Uffizi (Pinacoteca a Firenze)

La galleria degli Uffizi è una delle pinacoteche più importanti del mondo per le sue eccezionali raccolte di dipinti e di statue antiche Le sue collezioni di dipinti del Trecento e del Rinascimento accolgono alcune meraviglie assolute dell’arte.
La Galleria è collocata all'ultimo piano del grande palazzo edificato tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari come luogo dei maggiori uffici amministrativi dello stato. Fu conseguita per desiderio del granduca Francesco I e accresciuta grazie all’apporto di molteplici componenti della casata dei Medici, grandi collezionisti di sculture, dipinti e cose d'arte.
Fu riorganizzata e allargata sotto la casa regnante dei Lorena, subentrati ai Medici, e successivamente dallo Stato italiano. Elenchiamo le diverse sale che caratterizzano il museo degli Uffizi:

Atrio d'entrata
Gli Uffizi è formato da tre ingressi venne ottenuto alla fine del Settecento col compimento dello scalinata monumentale, il nuovo entrata alla Galleria, per impegno del granduca Pietro Leopoldo. Nel primo vestibolo ci sono busti in porfido dei Medici da Francesco I a Gian Gastone; comunicante con questo è il vestibolo rettangolare, ornato nella volta con Capricci mitologici, preparato con are, busti moderni e antichi nel Vestibolo ellittico: statue romane, sepolcri e rilievi arcaici. La porta che fa accedere nella Galleria, con ai lati ci sono due Cani molossi.

 Il Corridoio est
I tre corridoi che coincidono ai tre corpi del palazzo, si sviluppano lungo tutto il lato interno e su di essi si schiudono le sale. I corridoi sono ornati nei soffitti e le grandi invetriate svelano il loro primitivo aspetto di loggia aperta.
Oggi i corridoi accolgono la raccolta di scultura greco-romana, avviata da Lorenzo il Magnifico, che manteneva i lavori nel Giardino di San Marco adiacente al Palazzo Medici per farle copiare dai artisti giovani. La collezione fu allargata da Cosimo I, Infine venne ingrandita ancora all'epoca di Pietro Leopoldo di Lorena, quando si trasportarono a Firenze le opere di Villa Medici, raccolti in gran parte dal futuro granduca Ferdinando I.

Le sculture sono stupende e sono del periodo romano, molteplici copie di originali greci, secondo la abitudine dell'epoca. A volte le statue incompiute o spaccate venivano ristrutturate e completate dai grandi scultori del Rinascimento. Il primo, lungo corridoio è quello est, decorato nel soffitto da immagini grotteschi del 1581. Fra le opere più rilevanti qui custodite è l'Ercole e Centauro, oppure il sarcofago romano con la rappresentazione del Mito di Fedra e Ippolito.

Sala 1 Archeologica
La sala venne istituita negli anni venti, in questa sono custodite le opere d’arte che vengono da Roma, possiamo citare la statua del Doriforo di Policleto, greca del I secolo a.C.

Sala 2 del Duecento e di Giotto
Questa sala venne ricavata sul finire dell'Ottocento dall'antico teatro mediceo. L'allestimento venne completato negli anni 50, fu coperta la sala, imitando le chiese medievali, con un cielo a capriate.
La sala espone opere riconducibili tra la prima metà del XII secolo e gli inizi del XIV secolo, ingressi agli Uffizi a partire dalla fine del Settecento, con la riscoperta dei pittori detti "primitivi".
La sala, inoltre, mette a paragone le tre grandi pale di Duccio di Buoninsegna,Cimabue e Giotto, pitturate a pochi anni di intervallo e con lo stesso tema: la Madonna in trono o "maestà".

Sala 3 del Trecento senese
Nella sala 3 è organizzata una serie di opere senesi del Trecento, in questa troviamo l'Annunciazione (1333), di Simone Martini e Lippo Memmi, e la Presentazione al Tempio di Ambrogio Lorenzetti.

Sala 4 del Trecento fiorentino
La sala 4 degli Uffizi è intitolata alla pittura fiorentina del Trecento, scuola condizionata dall'opera superiore di Giotto e della sua bottega.
I primi pittori della scuola di Giotto sono riprodotti da Jacopo del Casentino, Pacino di Buonaguida, Di Taddeo Gaddi e Bernardo Daddi. Di ispirazione giottesca è il trittico con San Matteo e storie della sua vita di Andrea Orcagna. In queste dipinti si nota una certa ripetizione dei soggetti e delle pratiche usate, con evoluzioni minimi sebbene il passare oltre 50 anni.
Da Giotto si allontana solo il cosiddetto Giottino, qui riprodotto con la Pietà di San Remigio, caricando l'espressionismo delle figure.

 Sala 5-6 del Gotico internazionale
La sala del così chiamato gotico internazionale, riorganizzata negli anni cinquanta, dove l’opera più importante e famosa, è l’Adorazione dei Magi, di Gentile da Fabriano, e dalla imponente Incoronazione della Vergine, di Lorenzo Monaco, opera di grande raffinatezza dipinta per la chiesa di Santa Maria degli Angeli e anche un'Adorazione dei Magi, dai colori forti e brillanti. assegnata al Beato Angelico è la Tebaide, una tavola di dimesse dimensioni, sulla vita eremitica. La Madonna dell'Umiltà, attribuita a Masolino è un'opera di elevata delicatezza e bravura.

Sala 7 del primo Rinascimento
La sala sette è dedicata ai primi artisti rinascimentali è piena di capolavori, a partire dal fondatore del rinnovamento in pittura, Masaccio, a iniziare dalla prima opera nella quale si scorgono i segni della rottura, la Madonna con bambino e Sant'Anna.
Un altro artista presente nella sale è Paolo Uccello fu forse il primo pittore ad essere "tormentato" dalla prospettiva, come si può ammirare nella tavola della Battaglia di San Romano, parte di un trittico dipinto su incarico di Cosimo il Vecchio.

Sala 8 dei Lippi
Filippo Lippi viene valutato tra i padri del Rinascimento fiorentino, anticipatore di Sandro Botticelli. In questa sala si può vedere ilo cambiamento del suo stile verso soluzioni sempre di migliore eleganza, come l'Incoronazione della Vergine (1441-1447), che prova la apprendimento dei traguardi della scultura contemporanea di Luca della Robbia e Donatello, oppure le due Adorazioni del bambino per arrivare al capolavoro assoluto della Madonna con bambino e angeli.

Sala 9 dei Pollaiolo
Negli Uffizi troviamo opere di Antonio del Pollaiolo è riprodotto da diverse delle sue opere più celebri, basati sul moto delle figure, come nel potente dipinto a due facce delle Fatiche di Ercole, o invece dai diversi ritratti.
Tra le opere di Piero del Pollaiolo, possiamo citare la Fortezza, Temperanza, Giustizia, Carità, Speranza, Prudenza.

Sala 10-14 del Botticelli
La sala più estesa e più celebre del museo degli Uffizi accoglie una delle migliori raccolta del mondo di opere di Sandro Botticelli, incluso il suo capolavoro, “La Primavera” e la bellissima “La nascita di Venere”, due opere simboliche della sofisticata cultura neoplatonica diffusasi a Firenze nella seconda metà del Quattrocento. In questa sala si può in ogni modo seguire tutto lo sviluppo pittorico del maestro, dalla Madonna e santi, lavoro più giovanile legata ancora allo stile di Filippo Lippi, al Ritratto d'uomo con medaglia di Cosimo il Vecchio intorno al 1475, dove già si vede ad una maturazione dello stile legata quasi certamente allo studio del oggettivismo di opere fiamminghe.

Sala 15 di Leonardo
La sala mostra le premesse artistiche di Leonardo da Vinci, a partire dalla prima opera dimostrata, il Battesimo di Cristo del 1475, lavoro del suo maestro Verrocchio nella quale il giovanissimo Leonardo pitturò l'angelo di sinistra. L'Adorazione dei Magi invece è un'opera non finita nella quale è luminoso il senso riformatore del genio di Vinci, con una combinazione stupenda basata sulla madonna e il bambino in uno stupendo scenario di molteplici figure in spostamento, fra le quali non appaiono San Giuseppe e la capanna.

Sala 16 delle carte geografiche
Sopranominata anche Stanzino della Matematica, questa sala fu ordinata da Ferdinando I de' Medici per accogliere la raccolta di strumenti scientifici. Vi è anche un opera fiamminga di Rogier van Weyden.

Sala 17 dell'Ermafrodito
Questa sala era in passato una loggia aperta, e oggi mostra diverse opere scultoree diverse, fra le quali staccano due sculture romane fra le più famose del museo: l'Ermafrodito e il gruppo di Amore e Psiche, copie di originali ellenistici.

La Tribuna
La Tribuna è una piccola sala ottagonale che raffigura la parte più arcaica della galleria. Fu affidata da Francesco I de' Medici nel 1534 per ordinare le collezioni archeologiche e successivamente vi furono posti tutti gli oggetti più di valore.
Intorno al prezioso tavolo decorato a intarsio in pietre dure sono collocate in cerchio alcune delle più celebri sculture antiche dei Medici, come il Fauno Danzante, i Lottator, l'Arrotino, lo Scita, l'Apollino e la bellissima Venere Medici, un originale del I secolo a.C.

Sala 19 del Perugino e di Signorelli
La sala 19 sono presenti le opere di Luca Signorelli originario di Cortona celebre per la profondità dell'uso del colore e per il senso di tensione e movimento delle sue opere, che fu la base della pittura di Michelangelo. La sala ospita anche le tele di Pietro Perugino, possiamo trovare dei ritratti come i Monaci di profilo, il Ritratto di giovane e il Ritratto di Francesco Mariadelle Opere.

Sala 20 di Dürer
Nella sala 20 troviamo rilevanti opere di scuola tedesca che testimoniano l'influenza e l’espansione dell'arte fiorentina verso scuole pittoriche di altri stati dal Quattro e il Cinquecento.
Il nucleo relativo a Albrecht Dürer è il più importante, e mostra sia la capacità tipicamente nordica di suscitare realismo ai dipinti, come nel Ritratto del padre. Completano la mostra esempi di tele di Hans Maler zu Schwatz, Lukas Cranach.

Sala 21 del Bellini e di Giorgione
Sono preparate opere dei maestri del primo Rinascimento veneto, illustrando lo sviluppo dell’arte veneziana, da Bartolomeo Vivarini, qui presente con un San Ludovico di Tolosa a Giovanni Bellini di cui sono presenti il Compianto,fino a Giorgione qui con alcune opere, il Giudizio di Salomone e della Prova del fuoco di Mosè.

Sala 22 dei Fiamminghi e Tedeschi del Rinascimento
Sono esposti esempi di pittura nordica e fiamminga, con Albrecht Altdorfer, Hans Holbein il Giovane e Hans Memling. che fu condizionato dai pittori italiani.
Non a caso qui si trovano anche opere del pittore italiano più "fiammingo", , Antonello da Messina, che per primo accostò la pittura a olio in Italia, avendo modo di cooperare direttamente con maestri d'oltralpe come Petrus Christus.

Sala 23 di Mantegna e di Correggio
In questa sala sono esposte diverse opere di Andrea Mantegna che autorizzano di valutare il suo percorso artistico, come la Madonna delle cave. A Mantegna si ispirò per esempio Vincenzo Foppa, come nella Madonna con bambino e un angelo. L’altro protagonista della pittura del Correggio, che ha in comune con il Mantegna solo il fatto di essere stato il più rilevante rappresentante di una scuola pittorica emiliana del primo Cinquecento.

Sala 24 Gabinetto delle miniature
Questa sala ospita la collezione di miniature dei Medici, che per la delicatezza dei supporti, non possono essere mostrati alla luce e gli esemplari scelti vengono fatti ruotare regolarmente.

Corridoio sull'Arno
Questo corridoio degli Uffizi, scenografico per le vedute sul Ponte Vecchio, sull'Arno, ospita da secoli le opere più belle della statuaria antica, per via della grandiosità dell’ambiente e per la grande luminosità. Qui si trova la Testa di gigante morente, o il celebre Spinario.Si trova qui anche la cosiddetta Fanciulla seduta pronta alla danza.

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