Montescudaio, borgo in provincia di Pisa

Altitudine: m.242 s.l.m.
Abitanti: 1820
Patrono: S. Maria Assunta, 15 Agosto
Come si raggiunge: In auto A12 uscita Rosignano Marittima, si prende la SS206 uscita Cecina, Montescudaio .
In treno Stazione FS di Cecina, poi autobus
Distanze: in km: Firenze 110, Siena 70, Pisa 60
Internet: www.comunemontescudaio.pi.it

La Storia
Nel 1091, vicino al monastero di Santa Maria, fondato dalle suore benedettine prima del Mille in una luogo ancora oggi detto “la Badia”, si erge in un ubicazione strategica un piccolo villaggio con il suo castello, dei Conti della Gherardesca, che per secoli restano i signori di questa zona.
Nel 1408 è c’è la di nascita del Comune; in seguito alla presa di Pisa da parte di Firenze, anche Montescudaio, come gli altri borghi della Val di Cecina, sono assoggettate alla Repubblica fiorentina.
Nel 1846, un terremoto annienta l’abitato più antico del castello, inclusa la chiesa abbaziale di Santa Maria; con l’aiuto economico del Granduca e l’impegno della popolazione, il paese viene riedificato in poco tempo.

Cose da vedere:

Dal piazzale del Castello, nelle giornate pulite si intravedono le isole Gorgona e Capraia. Lasciando vagare lo sguardo giù dalle mura di cinta, si possono ammirare una moltitudine di casupole del borgo di sotto con i loro tipici tetti ricoperti da coppi toscani. Nelle vicinanze di via del Borgo si trova Torre Civica, la cui parte più basso risale al XII secolo, punto di accesso al castello medievale accanto al quale si leva la casa del gabelliere. Lungo il perimetro del castello si possono ammirare le grandiosi mura di cinta, alte fino a 15 metri, che mantengono l’originaria muratura nei tratti nord e sud, e in specifico nella Guardiola, l’unica torre di avvistamento rimasta.
Il Poggiarello è un rione di casette accostate le une alle altre, riedificate e ristrutturate dopo il terremoto del 1846, a ricordo del quale è stata alzata la piccola edicola intitolata a S. Antonio che si incontra uscendo dalla piazza.

Tra gli edifici civili, c’è il seicentesco Palazzo Ridolfi e il settecentesco Palazzo Guerrini, ambedue di proprietà della famiglia che hanno retto le sorti di Montescudaio.
La chiesa parrocchiale dell’Assunta è stata riedificata dopo il terremoto del 1846, contiene una statua del ‘700 in marmo dipinto e una Annunciazione di scuola veneziana del ‘600, e non è il luogo di culto più antico, dal momento che ha ricevuto in eredità nel 1416 il nome del abolito monastero femminile offerto alla Vergine, collocato in una luogo ancora chiamata “la Badia”. Qui infatti era stato istituito nel 1091 un cenobio femminile.

Superata la Badia, che si trova in aperta campagna, la strada maestra incontra un bivio indicato da un’edicola. A destra si percorre un acciottolato che conduce alla fonte del ‘600, dopo la quale si vede il caseggiato settecentesco di Scialicco e, di nuovo sulla strada asfaltata dell’Acquaviva, una quercia secolare.

Una bella passeggiata tra ambienti pacifici e bucolici è quella che segue il vecchio acciottolato che giunge in località S. Perpetua. Continuando sul sentiero ci si addentra nel bosco e si cammina tra gli argini la “strada del Muggine” racchiusa da una fitta vegetazione popolata ancora da istrici, rapaci e cinghiali.

Il prodotto del borgo:

Il borgo è luogo del Consorzio Vino Doc Montescudaio. Per il Montescudaio rosso il vitigno base è il Sangiovese, presente almeno al 50%, mentre nel bianco domina il Trebbiano Toscano, come per il Vin Santo. Quando i vitigni Merlot, Cabernet, Chardonnay, Sangiovese, Sauvignon sono presenti almeno all'85%, il vino può prendere la specificazione del vitigno omonimo.