Pitigliano, borgo in provincia di Grosseto

Altitudine: M.313 s.l.m.
Abitanti: 4500
Patrono: San Rocco, 16 Agosto
Come si raggiunge: in auto dalla via Aurelia: SS 74 fino ad Albinia, proseguire in direzione Manciano-Pitigliano. Dall’A 1: uscita Orvieto, poi SS 74 fino a Pitigliano.
Da Viterbo: Via Cassia fino a San Lorenzo Nuovo e poi SS 74, o dalla Cassia direzione Marta-Capodimonte fino a Valentano e poi proseguire.
Da Siena: Via Cassia fino ad Acquapendente, seguire Onano-Sorano o proseguire fino a San Lorenzo Nuovo e poi mettersi nella SS74.
Distanze: in km: Roma 150, Grosseto 80, Viterbo 58, Orvieto 54.

Internet: www.comune.pitigliano.gr.it

Storia:

Borgo medievale della Maremma interna grossetana, vicino al confine con il Lazio, si leva con un groviglio di case che sembrano scaturire da uno sperone tufaceo, tra le depressioni scavate dal fiume Lente e dal torrente Meleta.
Centro etrusco dipendente da Vulci, fu occupato dai romani dopo la fine della importante città etrusca nel III secolo a.c. Durante il medioevo fu un feudo di Aldobrandeschi e Orsini. Passato sotto il dominio fiorentino prima i Strozzi e Medici, divenne la residenza di una consistente comunità ebraica che valse a Pitigliano il sopranome di “piccola Gerusalemme” e che costruì nel ‘500 una bella sinagoga, ora restaurata e restituita all’antico splendore. La Pitigliano dei giorni nostri è famosa per il vivo interesse architettonico e urbanistico, uno dei più grandi centri del tufo, e per avere dato i natali al pittore Francesco Zuccarelli nel XVIII secolo.

Cosa vedere:

L’elemento di maggior fascino di Pitigliano è offerto dal contrasto fra l’aspetto medievale delle strade, dei vicoli e delle casa, delle suggestive cantine scavate nel tufo.
Da vedere il Palazzo Orsini collocato in piazza della Repubblica si leva la più notevole costruzione della città: il merlato palazzo Orsini, possente costruzione fortificata conseguita tra il XIV e il XVI secolo.
Il palazzo contiene al suo interno una residenza rinascimentale, ricca di fregi, logge, portali, e un bel cortile con al centro un pozzo del ‘400 decorato di bassorilievi ed è sede del Museo diocesano d’arte sacra (visita: inverno martedì-domenica ore 10-13 e 15-17.30; estate martedì-domenica 10-13 e 14.30-19.30; lunedì sempre chiuso).

Sulla piazza retrostante si trova la fontana medicea a cinque archi, preceduta dall’acquedotto seicentesco che salta l’antico fossato con un imponente arco in tufo. Dalla piazza tre vie parallele si addentrano nell’abitato, tagliate da una serie di vicoli pittoreschi, contraddistinti da scalinate, loggette e decorazioni del ‘500. Portali e finestre delle case antiche del centro sono spesso decorati di elementi ornamentali in bugnato rustico.

La via principale conduce a un’altra piazza, dove si trova la Cattedrale, ingrandita nel ‘700 in forme barocche, con bella facciata e enorme altare all’interno. Tra stucchi e dorature, esaltano le tele di Pietro Aldi e di Francesco Vanni. A fianco della Cattedrale si erge la torre campanaria che contraddistingue il profilo urbano dell’abitato. In fondo alla piazza si solleva una stele in travertino recante sculture rinascimentali e sormontata da un piccolo orso araldico, conosciuta come monumento alla progenie ursinea del 1490.

Prodotti tipici:

A Pitigliano si produce il bianco di Pitigliano, un vino DOC molto famoso, dal colore paglierino con riflessi verdastri, che si ricava dalle uve di questa terra di origine vulcanica. Ma vera rarità enologica di Pigliano è il rosso Piccola Gerusalemme, un vino Kosher prodotto e venduto dalla locale cantina sociale per la comunità ebraica.

Il piatto del borgo:

Il piatto tipico di Pitigliano è lo “sfratto”, un dolce natalizio a forma di lungo bastone, che col suo impasto di noci e miele tradisce l’antica origine ebraica. L’impronta degli israeliti nella cucina locale è visibile anche in altri piatti.