Itinerario turistico fra la montagna pistoiese

Stagione: da maggio a settembre. Tempo: un giorno. Percorso: 180 km.

Tabella di marcia. Da Pistoia si arriva Maresca in 23 km, quindi si continua per Gavinana (3 km) e san Marcello Pistoiese (3 km). si sale ora verso Cutignano (8 km) e Pianosinatico (6 km), si volta per Rivoreta (3 km) e si riprende poi la strada per l’Abetone (11km). si toccano Pian degli Ontani (11 km) e la Lima (7 km), quindi una deviazione porta a Lucchio (10 km) e successivamente a Vico (8 km). A questo punto ci si dirige in direzione di Vellano (43 km), Pescia (11 km), Collodi (5 km) e si rientra infine a Pistoia (28 km).

Attaccato alle ultime pendici dell’Appennino pistoiese, si occulta fra il verde un borgo Collodi, il paese di Pinocchio, il famoso pupazzo le cui vicende hanno fatto sognare piccoli e grandi di tutto il mondo.
Al di là di ogni dubbio la nota favola è collocata in quest’angolo di Toscana, e mentre la Maremma selvaggia e boscosa hanno dotato la fantastica scene per le fughe movimentate e i rischiosi incontri con assassini e ladroni, la scena concreta, la realtà quotidiana, in breve, vissuta da Geppetto, la si trova ancora oggi nei modesti paesini celati nelle suggestive valli della montagna pistoiese e pesciatina, scavate da torrenti.

Pistoia è il naturale sbocco urbano di queste vallate, ed è anche il paese che ne ha promosso le fortune turistiche.
Pistoia ha donato al nostro paese, in ogni epoca, una forte schiera di validi artisti e, pur distrutta nel suo centro storico da tristi ed anonimi edifici, mantiene belle chiese e palazzi e ha una delle più belle piazze d’Italia: una piazza elegante, con il palazzo del comune,e, con quello del duomo, formano una perfezione stilistica assoluta.

Da Pistoia a San Marcello Pistoiese è tutta una serie di piacevoli paesini, posata sul verde dei boschi che si aprono spesso bei panorami. Gavinana e Maresca sono due paesi che fanno parte di questo ambiente, entrambe gremite in estate di turisti, entrambe generose di verde e di aria pura.

Maresca si arricchisce di una bellissima foresta, la foresta del Teso, che è tutta un intreccio di pini e di Faggi, abitata da daini, mufloni e caprioli e rotta qua e là da aromatiche radure. Gavinana sommersa nei castagni e dissetata da acque pure, ricorda con una statua equestre lo sventurato, difensore della repubblica di Firenze, Francesco Ferrucci, che in quei luoghi morì nel 1530.
La stazione climatica più famosa e più visitata di questa fascia appenninica è San Marcello Pistoiese. Allietata da vigorosi giardini, affollata di turisti per tutta l’estate, la cittadina è collocata al centro di una fitta rete di strade e sentieri che portano alle boscose vette limitrofe e alle sponde di freschi torrenti.

Lasciata San Marcello Pistoiese, si entra nell’alta valle del torrente Lima, cuore dell’Apennino pistoiese, tutta circondata da una corona di alte vette che raggiungono l'apice nei 2000 metri o quasi con il monte Gomito.
Cutigliano è il prologo incantevole ad un mondo fatto di calma e di abitudini locali, di liete abbuffate e di lente camminate fra i boschi; che diventa emozionante, nella sua semplicità, al Melo, a Pianosinatico, a Rivoreta.

Rivoreta è un piccolo paese, formato da cinque casette in croce alla testata della valle del torrente Lima, celato fra il verde dei boschi fitti che rivestono tutta la vallata. Vi si trova un piccolo museo etnografico che coglie le umili documentazioni dell’antica vita dei montanari.
Per il turismo di massa, il motivo di maggior interesse è formato dal complesso dell’Abetone, intrecciato di una fitta rete di impianti di risalita che portano in Inverno alle piste, mentre in estate a profumate praterie e fitte foreste. Il faggio e l’abete bianco sono la varietà arboree di gran lunga dominanti, ma non manca la rappresentanza dell’antica flora boreale, sparsa su questi monti durante le ultime glaciazioni del quaternarie.

L’ambiente è così bellissimo, ed enormi paesaggi che si osservano dalle creste montane, spesso raggiungibili senza grande complessità. Il crinale occidentale, anzi, può essere comodamente percorso tutto quanto, grazie ad una strada bagnata nei boschi che, alta sul Sestaione, porta da Pian di Novello a la Lima, passando per Pian degli Ontani, accogliente piccolo steso nel cuore di una densa foresta. Chi voglia però ritrovare davvero un mondo perduto, deve salire a Vico e a Lucchio.

Lucchio corre giù a cascata lungo un pendio tanto ripido da far temere per il destino dei pochi bambini, che si aggirano per le sue inclinate viuzze. Vico giace appartata su un ripiano posto ai piedi di una nuda vetta, al di là della quale si cela un mondo disabitato, perfino primitivo, che finisce nell’entusiasmante spettacolo dell’orrido di Botri, una gola essenzialmente inarrivabile, quasi spaventoso.

L’ultima parte dell’itinerario è intitolata a Pinocchio e alla sua terra di origine. Lasciate Piteglio e Prunetta, piacenti paesi di soggiorno estivo, si entra nella “Svizzera pesciatina”, come amano chiamare la gente del luogo questa distesa incurvata di vigorosi rilievi, di cui Vellano è il capoluogo. Il singolare borgo sorge all’inaspettato giù in fondo alla strada, difeso in compatto semicerchio, quasi un alveare, di contro alla verde-azzurra visione dell’arieggiata vallata di Pescia, coperta di castagni e olivi.

A Pescia una floricultura rigorosamente ordinata ha coperto la piana e le più dolci pendici di una estensione di serre le quali, beneficiando di un clima dolce, si schiudono presto a primavera, cambiando cosi i dintorni della bella cittadina in un unico, aromatico, variopinto giardino.

Non scordiamoci una veloce visita al Museo di geopaleontologia e mineralogia, che conserva importanti resti paleontologici originari della regione, minerali e resti archeologici locali con reperti etruschi, romani ed egiziani di grandissimo valore artistico.

Ma Pinocchio, con quell’indole che gli sappiamo, si sta davvero innervosendo ormai: da troppo tempo attende, reso immortale nel bronzo da E. Greco congiuntamente con la Fatina, in un originale parco dei balocchi, con rappresentazioni di scene prese dal fantasioso e stupendo racconto di Lorenzini, che fa fantasticare i bambini. Non resta che giungere.

Qui a Collodi è anche una splendida villa, la villa Garzoni, alta su uno grandioso, seicentesco giardino con fontane, giochi d’acqua e stupendi gruppi statuari, che richiama un gran numero di visitatori; ma prima di tornare a Pistoia non scordiamoci la visita più attraente: quella a mastro Geppetto, che , riguardoso e rispettoso come sempre, rifiuta da splendori e onori e vive nelle stradine di Collodi, piacevole, memorabile paesino, inerpicato su un colle avvolto dalla vegetazione.

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